I romani hanno la possibilità, con un investimento minimo, di vivere per un giorno in una città antica, ma in pochi ne approfittano.
Gli scavi di Ostia sono facilmente raggiungibili con il servizio metropolitano per Ostia Lido e il biglietto d’ingresso è veramente contenuto. Il periodo migliore di visita? Certamente in primavera e in autunno. L’inverno ha il suo fascino, specialmente in quelle giornate gelide ma piene di sole che capitano a Roma; sconsigliata invece l’estate… si rischia l’insolazione o il colpo di calore!
Gli scavi sono dotati di un punto ristoro, ma portarsi da bere è un’ottima idea, anche perché non ci sono fontanelle in giro.
L’area è molto estesa ed è, perciò, impossibile vedere tutto in giornata… man mano che ci si addentra sul decumano si diradano i visitatori e il grande dubbio arriva al bivio: “voltare a Porta Marina o preferire Via della Foce ?”. Visitare le zone più distanti dall’entrata, da una parte può lasciare un po’ perplessi per l’aria di abbandono che certe volte si incontra, ma, essendo meno frequentate, ci permettono maggiormente di apprezzare la particolare “macchina del tempo”, che è Ostia Antica.
Scoprire il Caseggiato del Serapide, con le sue terme private e salire ai piani superiori per una vista che all’epoca spaziava sulla foce e sul mare è un’esperienza emozionante. Trovarsi all’improvviso di fronte il particolarissimo mosaico del Caseggiato di Bacco e Arianna, il mio preferito, dove davanti alla coppia combattono un angioletto e un demonietto, in realtà Eros e Pan, simboli delle due facce dell’amore, significa trovare le radici dell’eterna lotta tra sacro e profano. Arrivare fino alla Sinagoga, lontana, distante e solitaria e immaginare che probabilmente Pietro e Paolo furono là nel loro viaggio verso il centro dell’Impero e che li affondano le radici millenarie della comunità ebraica romana. Spingersi fino a Porta Laurentina e arrivare al Campo della Magna Mater, dove era il grande santuario di Cibele e il santuario di Attis, ma anche il Mitreo degli Animali e il Tempio di Bellona. Testimonianze delle tante divinità e varie divinità presenti nel mondo romano, che era più tollerante di quanto immaginiamo.
Perdersi un giorno ad Ostia Antica significa guadagnare un giorno d’eternità… e costa meno di una serata in pizzeria 🙂
Nota – L’immagine è tratta da un particolare dello splendido disegno a china realizzato da Francesco Corni che ritrae l’area archeologica di Ostia Antica. L’immagine è pubblicata su gentile concessione dell’autore. La proprietà è riservata e la riproduzione vietata.
Rimando al sito di Francesco Corni per approfondire il suo lavoro.