Un’analisi che svela i motivi per cui le ragioni della crisi dell’eurozona vanno ricercate nell’appartenenza stessa alla moneta unica e nelle spinte alla libera circolazione di merci, servizi e capitali di cui è intrisa l’intera architettura dell’Unione Europea. Il testo descrive i nessi e i legami fra l’euro e la necessità di introdurre riforme regressive nel mondo del lavoro, fra il “fiscal compact”, le proposte per una nuova governance della UE. e le modifiche costituzionali in corso, fra la crisi economica e quella politica e dei partiti, e mette in luce le conseguenze di tutto ciò in termini di depauperamento delle condizioni di vita dei ceti medi e popolari, e di restringimento degli spazi di democrazia. Gli autori criticano le proposte di maggiore integrazione politica ed indicano la via d’uscita dalla crisi nell’abbandono della moneta unica e dell’Unione Europea, fornendo risposte chiare a tutte le principali obiezioni a questa proposta che finora sono emerse nel dibattito pubblico. Non manca uno sguardo al sistema politico attuale, ed alle novità che presenta, dalla nascita di soggetti politici potenzialmente in grado di scompaginarne gli assetti, al consolidamento di idee e proposte che da tempo stanno emergendo dalla società civile, come quelle incentrate sul concetto di “decrescita”. (presentazione editoriale)
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Il commento di AI Libri
L’introduzione dell’euro è storia recente e la sua evoluzione è parte dell’attualità. A molti apparirà più materia di analisi di politologi, economisti o filosofi che non propriamente di storici; molte delle dinamiche che hanno portato all’istituzione della moneta unica all’interno dell’Unione Europea sono invece il risultato di un dibattito in parte sotterraneo, e in parte avvenuto alla luce del sole, che ha interessato l’economia, ma soprattutto la politica, da ben prima che i trattati cominciassero a delinearne le caratteristiche fondamentali. In Italia questo dibattito non è stato trasparente e non è stato onesto nei confronti dei cittadini. Questo volume, una sorta di storia in fieri della fine dell’euro, tenta di colmare un vuoto di verità, quella verità mancata, la cui assenza oggi riproduce i sintomi di un malessere della democrazia che già in passato aveva prodotto effetti disastrosi e che sta facendo dell’Europa una tabula rasa, forse per preparare il campo a qualcosa di nuovo, che sa già di vecchio. Mi interessa segnalare il volume perché presuppone un approccio razionale, non sensazionalistico, sfuggendo dalla facile tentazione del complottismo o della demagogia. Marino Badiale e Fabrizio Tringali ci suggeriscono una strada per capire e approfondire le radici di un problema che non è stato mai considerato tale dalla narrazione ufficiale.
La scheda bibliografica
Badiale Marino e Tringali Fabrizio, La trappola dell’euro. La crisi, le cause, le conseguenze, la via d’uscita. Trieste 2012, Asterios Editore. Pp145, In16, brossura editoriale con ampi risvolti, alcuni disegni nt. bn. Collana AD [12]
ISBN – 9788895146638
Indice del volume
Prefazione. La follia dell’euro di Alberto Bagnai [9-12]
Introduzione
La situazione attuale (estate 2012) [15-17]
La crisi attuale non dipende dal debito pubblico, bensì dall’euro [18-30]
Cresce il fronte dei critici dell’euro [31-38]
Più Europa? [39-47]
Una analisi generale e il caso della Grecia [48-57]
Il Fiscal compact, le riforme della Costituzione e della legge elettorale [58-69]
L’euro e il mercato del lavoro [70-78]
Le prevedibili conseguenze del fiscal compact, dell’austerità e degli interventi della BCE [79-85]
Eurobonds e riforma della BCE risolverebbero la crisi? [86-91]
Sintesi di quanto finora esposto [92-95]
Alcune obiezioni [96-107]
Euro e UE [108-133]
Conclusioni. L’urgenza di un’alternativa [134-145]