L’Unione Europea diventerà la casa comune di tutti gli abitanti del Continente o il processo di integrazione è destinato a fallire? Per rispondere a questa domanda l’autore analizza da un punto di vista antropologico non solo la politica culturale dell’eurocrazia di Bruxelles ma anche i fenomeni e i processi socioculturali più rilevanti nel nostro Continente: il cosmopolitismo dei giovani europei, i movimenti secessionisti, i nuovi populismi, i conflitti con gli immigrati e la più importante manifestazione sportiva europea: la Champions League. (presentazione editoriale)
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Il commento di AI Libri
Dopo avere inquadrato da un punto di vista metodologico l’approccio di questa ricerca antropologica, delineandone la prospettiva ed il contesto, l’autore prende in esame il concetto di identità europea, evidenziando come questa non sia una realtà oggettiva, ma un “… costrutto culturale ambiguo, polisemico e polivalente … una creazione della letteratura, delle ideologie, di soggetti politici che ne hanno plasmato diverse immagini … per elaborare queste immagini si è attinto alla geografia, alla storia, a modelli economici, sociali e politici”. L’autore illustra l’utilizzo di tratti caratteristici per delineare una matrice comune, quali la civiltà greco-romana, il cristianesimo e l’illuminismo, elementi che spesso sono tra loro inconciliabili, o la diffusione di simboli ed emblemi di un’Europa unita, quali la bandiera, l’inno, la moneta unica, i gemellaggi tra le istituzioni, lo sport. Dietro alla costruzione dell’identità europea sussiste quindi un processo di interpretazione e di manipolazione, molto simile ai processi tipici messi in atto da movimenti nazionalisti, che trae giustificazione nell’obiettivo di creare l’unità politica e sovra-nazionale nel Continente.
La parte centrale del volume si occupa di analizzare i passi intrapresi in questo processo di eurogenesi, in contrasto con il radicamento persistente delle identità nazionali. Quella che l’autore definisce come la “comunità semiotica degli europei” appare quindi come un meta incerta, in parte sostenuta dal rinnovamento generazionale, e dal diffondersi dei nuovi strumenti di comunicazione che moltiplicano i fattori di omogeinizzazione culturale.
Spetta al lettore approfondire la lettura di questo interessante volume e riflettere sulle insidie di un processo che appare intrinsecamente strumentale.
La scheda bibliografica
Scarduelli Pietro, L’Europa disunita. Etnografia di un Continente. Bologna 2013, ArchetipoLibri. Pp160, In16, brossura editoriale. Collana Dialoghi [3]
ISBN – 9788866331186
Nota sull’autore
Pietro Scarduelli insegna Antropologia culturale presso l’Università del Piemonte Orientale. Oltre a occuparsi di diverse tematiche (il simbolismo nello spazio, il rito, l’identità etnica, la globalizzazione culturale), ha condotto ricerche in Congo, Indonesia (nelle isole di Nias, Alor e tra i Toraja di Sulawesi) e Nepal. (presentazione editoriale)
Indice del volume
Introduzione
L’identità europea [25-32]
L’Unione europea [33-46]
La nuova cittadinanza [47-50]
Simboli ed emblemi dell’Europa unita [51-62]
I nuovi europei: una gioventà transnazionale [63-70]
Identità regionali ed etnonazionalismi [71-94]
Immigrazione e Islam [95-124]
La Coppa dei campioni: un rituale calcistico europeo [125-148]
Conclusione
Riferimenti bibliografici